1° MAGGIO
OPERAIO INTERNAZIONALISTA
Il 1° maggio, noto come Giornata Internazionale dei Lavoratori, commemora il massacro di Haymarket a Chicago nel 1886, quando la polizia sparò sui lavoratori durante uno sciopero generale per la riduzione della giornata lavorativa ad otto ore. Oggi quando si lotta sul serio come fanno i facchini del SI Cobas nella logistica ai presidi davanti ai magazzini, ecco rispuntare le forze dell’ordine in assetto antisommossa, spesso dal manganello facile, coadiuvati da crumiri e burocrati sindacali e aziendali. Nulla di nuovo sotto il sole dunque!
In molti paesi, il 1° maggio era diventato una giornata festiva. Eppure, ancora oggi, negli Stati Uniti, nonostante il successo della campagna sulle otto ore, il 1° maggio non è ufficialmente riconosciuto, ma ciò nonostante, dal 2006, proprio negli Stati Uniti ha cominciato ad essere una grandiosa giornata di lotta per i diritti degli immigrati, scesi in piazza in un numero senza precedenti nella marcia nazionale «Day Without An Immigrant» da Chicago a Los Angeles. Erano da soli un milione! Da allora, i movimenti e le azioni di lotta «no border» e «no war» degli immigrati si stanno sviluppando in America e in tutto il mondo. Il 1° maggio 2012 proseguì le lotte dei portuali della West Coast in America (Oakland) e in altri porti del mondo e si connetteva con i movimenti da Occupy Wall Street in USA e ovunque nella direzione di conquistare le piazze per manifestare la volontà e l’indilazionabile obbiettivo mondiale di uscire dal capitalismo giunto alla più lunga crisi della sua storia con i suoi esiti guerrafondai.
Oggi i migranti che fuggono dai disastri predatori neocoloniali e dalle guerre premono sempre più numerosi alle frontiere di tutti i Paesi capitalisti per essere spesso accolti come schiavi del capitale, in condizioni di super sfruttamento e dove l’orario di lavoro arriva anche alle 16 ore ed oltre, a volte neppure pagate. Questi lavoratori però anche in Italia non intendono più subire passivamente lo sfruttamento senza scrupoli che accomuna direzioni aziendali, sindacati confederali, crumiri e forze dell’ordine, e da alcuni anni hanno alzato la testa organizzandosi indipendentemente dalle centrali sindacali istituzionali. L’Italia è uno dei paesi in cui le condizioni di vita e di lavoro vanno peggiorando, con il Jobs Act del governo Renzi e con la complice passività dei sindacati confederali. Il governo è riuscito a generalizzare la precarietà con i contratti cosiddetti a tutele crescenti i quali, anziché tutelare e garantire il lavoro salariato, regalano miliardi ai padroni che realizzano maggiore sfruttamento siglando accordi sulla produttività e la rappresentanza sindacale con i burocrati passivi e corrotti di CGIL, CISL E UIL. Ecco cosa significa il governo amico ! Amico di lor signori! Per questo noi andiamo in piazza a rivendicare:
BASTA GUERRE E RAPINE DELLE RISORSE
Quel che serve sono veri organismi sindacali di lotta contro lo sfruttamento non solo in questa o quella azienda ma contro il sistema che genera sfruttamento e guerre non solo in Italia ma in tutto il mondo, e dove a decidere siano i lavoratori e non un pugno di burocrati venduti.
Appuntamento Martedì 1° Maggio
Torino, Piazza Vittorio Veneto angolo v. Po ore 9,30
Inoltre, Banchetto con pubblicazioni PonSinMor e volantini in piazza Castello dalle 9 .
Concentramento
P.za Vittorio
angolo via Po
Torino ore 9,30