Newsletter
Come i caporali De Gasperi e il Vaticano istituirono la prima tratta di schiavi per la riconversione postbellica
Attilio Folliero intervista Dante Lepore
Ci sono ancora, tra amici e «compagni», coloro che sostengono che la schiavitù è cosa del mondo antico e che la nostra mentalità ormai è impregnata di liberalismo e le istituzioni democratiche lo sono altrettanto al punto da non permettere un rapporto di lavoro fondato sulla pura coercizione forzata al lavoro. Queste affermazioni sono false e ipocrite al tempo stesso. False perché è un fatto che la costrizione al lavoro anche minorile, persino gratuito nelle condizioni più disumane e spesso mortali, si diffonde nelle metropoli capitaliste e nelle campagne; ipocrite, perché viene contrabbandata o come fenomeno residuale, o come fenomeno razziale, senza nesso con la condizione economica e sociale di sfruttamento che nel capitalismo è trasversale per tutte le razze. L’idea di fondo è che dove c’è libertà e istituzioni liberali e democratiche non ci sarebbe schiavitù. Tutto falso, come spero di dimostrare in questa nota.
Con eventi come questa miserabile trattativa con la Troika su come, quanto e a quali condizioni debba esserci restituzione del debito da parte del popolo greco ai creditori europei ci si può convincere, con un po di attenzione, di quanto sia forte l'occultamento dell'essenziale e l'ostentazione di ciò che è ingannevole e secondario, pur di favorire col terrore una sequela di manovre di spremitura continua dei redditi da lavoro.
E dopo re Giorgio, un "uomo per bene".
CHARLIE HEBDO E LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE (I parte)
Dopo il sanguinoso attentato al settimanale satirico «Charlie Hebdo», quando nei media ci si esprime in nome di questa ennesima fattispecie di libertà, millantata in una union sacrée nazionale e anche più che nazionale...
Newsletter 43 - pdf - Gennaio 2015
sulle violente proteste seguite all'uccisione il 9 agosto dell'anno scorso del 18enne nero Michael Brown da parte di un giovane poliziotto bianco... e oltre
Newsletter 42 - pdf - Dicembre 2014
DA MALANDRINI AD EROI (I parte)
1. SALVATORE BUZZI
2. GIULIANO POLETTI
Newsletter 41 - pdf - Dicembre 2013
L'Economia della Conoscenza e il Paradosso della Quantità: dalla Precisione al Pressapoco?
... Dalla meccanizzazione all’automazione, già tentate nell’antichità, e infine al calcolatore, con l’avvento di Internet, il modo di acquisire socialmente l’informazione (i dati che stanno a fondamento della complessa macchina della conoscenza umana) e di comunicarla è praticamente rivoluzionato, con conseguenze non soltanto sugli aspetti del movimento della vita sociale, politica, etica e religiosa dei gruppi e degli individui, ma anche sulla percezione mentale del mondo, sulle metodologie di pensiero, sulla conoscenza, sulla psicologia e le relazioni interpersonali...
Newsletter 40 - pdf - Marzo 2012
Newsletter 39 - pdf - Febbraio 2012
Newsletter 38 - pdf - Febbraio 2012
Newsletter 37 - pdf - Febbraio 2012
L’attuale fase di crisi del capitale sta investendo l’involucro politico istituzionale nelle sue fondamenta, ossia nella burocrazia dello stato nazionale in tutti i suoi corpi separati centrali e periferici, per ipertrofia del parassitismo e inefficienza causata dal gigantismo di ogni istituzione in via di decadenza. Il fatto che lo Stato italiano sottragga «sovranità» ai politici con un governo tecnico che esprima più direttamente gli interessi del capitale...
Newsletter 35 - pdf - Gennaio 2012
Occupy OAKLAND: Il blocco del porto e oltre di Jack Gerson
Lunedì 12 dicembre, il movimento Occupy bloccava i principali porti della costa occidentale di Oakland, Portland, Longview (Washington) e Seattle. C'erano blocchi parziali o azioni di solidarietà ai porti di San Diego, Vancouver e Long Beach, come pure alle Hawaii e in Giappone. I Centri di distribuzione di Wal-Mart erano bloccati a Denver, Salt Lake City e Albuquerque. Altre azioni si sono verificate a New York, Houston, Tacoma e Anchorage. Le proteste di Seattle, Long Beach, San Diego e Houston sono state accolte con la violenza della polizia...
Newsletter 34 - pdf - Dicembre 2011
Il problema a seguire per Occupy Wall Street: occupare le costruzioni, occupare i posti di lavoro di Loren Goldner
Oggi, dopo due mesi di occupazioni e di reazioni alle occupazioni a Portland, Oakland ed ora a Manhattan, il movimento OWS potrebbe passare ad una nuova fase – una convergenza di massa di studenti a Union Square e una convergenza della classe operaia a Foley Square, per tentare di dar forma concreta alla crescente richiesta di uno sciopero generale...
Newsletter 33 - pdf - Agosto 2011
La lotta di classe negli Stai Uniti dal crollo del 2008 di Loren Goldner
Per comprendere la lotta di classe negli Stati Uniti dall’implosione finanziaria del 2007-2008, dobbiamo considerare brevemente la storia dei quattro decenni precedenti, a partire dalla conclusione dell’insorgenza negli scioperi a gatto selvaggio della fine degli anni ‘60/inizi anni ‘70.
La storia della classe operaia americana da circa il 1973 (come è ben noto), è stata un’ondata quasi ininterrotta di sconfitte e arretramenti. Ciò è stato descritto come «una guerra di classe in cui soltanto un lato era in lotta». I salari reali erano caduti in quei decenni di una stima tradizionale del 15% e, a partire dal 1960, la famiglia monoreddito del colletto blu co-minciò a sparire.
Oggi, in una famiglia tipica della classe operaia, sono necessari due-tre salari ed almeno uno è richiesto per coprire da solo i costi della casa (in genere il 50% del reddito familiare). La settimana lavorativa media è aumentata almeno del 10% per quei lavori che impegnano a tempo pieno; in realtà...
Newsletter 32 - pdf - Agosto 2011
"L’esempio più clamoroso del Leviatano impazzito è la Cina, emblema dell’imperialismo USA della bancarotta, che è sul filo del rasoio perché è la maggiore finanziatrice del debito pubblico USA e, in quanto possiede la maggiore quantità di dollari, sarebbe la prima vittima di una rapida svalorizzazione della moneta USA e del sempre più vicino crack dello Stato USA per insolvenza del debito.
Né lo Stato conosce la proverbiale parsimonia del borghese calvinista, anzi trae le sue fortune dallo spendere e spandere. La sua è una spirale di bisogni che crescono in proporzione geometrica rispetto alle risorse estorte che crescono in proporzione aritmetica e il ricorso alle banche, assicurazioni e imprese finanziarie, imposto dalla sua logica perversa, determina il circolo vizioso in cui si stanno mettendo tutti gli stati in questa fase della crisi. Dal canto loro le banche sono anch’esse catturate dal vortice del credito speculativo della finanza creativa con i fondi derivati che ingrossano sempre più la bolla di capitale fittizio anziché sgonfiarla".
Newsletter 31 - pdf - Giugno 2011
Da oltre un secolo e mezzo, solo la corrente teorica politica e culturale dei marxisti combatte la battaglia per l’emancipazione di tutta la specie umana dalla soggezione ad un modo di produzione generatore di caos, di dissipazione dell’energia, che mette irrazionalmente a repentaglio la sopravvivenza del mondo e della vita stessa sul nostro pianeta. Nel far questo, essi, i marxisti, usano mezzi razionali, anche se han capito che le armi della ragione illuminista sono nulla, se non accompagnate dalla ragione delle armi, della lotta sociale organizzata per la demolizione dei pilastri economici, sociali e politici che sorreggono il sistema capitalista. In fondo, la loro è una battaglia rivolta alle menti, una battaglia per la coscienza organizzata e per la verità partecipata e condivisa (solo la verità è rivoluzionaria). Quella che in Val di Susa si sta svolgendo in questi giorni ha questo connotato di fondo, essendo condotta da governo nazionale e locale e dai mass media asserviti a colpi di menzogne.
Newsletter 30 - pdf - Maggio 2011
La barbarie «Globale» comincia con la regressione ai nazionalismi
Sul Vertice di Doha del 13 Aprile
L’aggressione militare dei «volenterosi» alla Libia di Gheddafi è ormai connotata come «imperialista» da gran parte non solo degli osservatori e analisti internazionali, ma anche da buona parte delle variegate sinistre, istituzionali e non, pacifiste, antimilitariste a vario titolo, a favore dei «rivoltosi», oppure … «né con gli uni né con gli altri» … Niki Vendola ci spiega come la no-fly zone è cosa buona e giusta e la guerra no, ecc. Insomma è tornata tutta la banda al completo di quello che oltralpe Jean Bricmont definisce Imperialismo umanitario...
Questa ripetizione del copione è sconvolgente, dopo la guerra «umanitaria» in Kosovo, fatta per arrestare un genocidio (inesistente!), quella in Afghanistan, per proteggere donne (la cui situazione è diventata tragica dopo l’intervento), quella in Iraq fatta per…proteggere i Curdi (dopo, tra l’altro, aver consentito a Saddam Hussein di gasarli!) o per la bufala di inesistenti armi di distruzione di massa. Non si pretende certo (con questi chiari di luna!) un metodo scientifico per affrontare l’evoluzione di fenomeni sociali come le guerre, ma almeno, dopo l’11 settembre, un minimo di buon senso che ci eviti la cecità di fronte a certe evidenze e che metta al riparo dall’illusione di confondere ciò che non c’è o quel poco che c’è con quello che vorremmo, senza perdere quel minimo di autonomia indispensabile ad evitare di fiancheggiare questa o quella delle tante forze in azione...
Newsletter 29 - pdf - Aprile 2011
Apologia dei «rivoluzionari schizofrenici» dagli attacchi socialimperialisti
a proposito di un articolo di DINO ERBA, Il vento del Nordafrica e i sospiri dell’Italia
Brevi note sull’ambiente rivoluzionario italiano, Milano, 6 aprile 2011.
La fase che tutta la specie umana sta materialmente vivendo nel mondo capitalista dall’ottobre del 2008 è giunta al punto in cui è sempre più difficile ogni analisi e valutazione a caldo, ogni chiaro e netto discernimento immediato dei fenomeni, e le stesse posizioni degli attori in campo assumono una mutevolezza data proprio dall’incandescenza e surriscaldamento che genera confusione e fumus continui.
Siamo così già alla guerra euro mediterranea, ma, poiché in una guerra è un po’ difficile restare neutrali, è opportuno che, chi deve comunque schierarsi, individui, pur nelle difficoltà e convulsioni, quali sono gli interessi in gioco, soprattutto quelli delle classi che in ultima istanza si confrontano...
Newsletter 28 - pdf - Marzo 2011
1. Ma gli italiani sono davvero «brava gente»?
2: La piramide del sistema capitalista
Pubblicazione degli IWW (1911)
Su proposta di alcuni compagni e Amici di PonSinMor, vogliamo dare un piccolo contributo alla conoscenza storica del ruolo che l’Italia capitalista e imperialista verso la «quarta sponda» ha avuto proprio nell’avvio del calvario libico, fin dal 1911, facendo circolare la fruizione e la conoscenza di questo film del 1981, rimasto ignoto ad un pubblico di massa. Un film che ha una lunga storia, fatto di grandi artisti internazionali, soprattutto italiani ora scomparsi quasi tutti, e la cui circolazione fu vietata per 30 anni, da Andreotti primo ministro (1982) e dal sottosegretario agli Esteri R. Costa, con sequestro, e nel 1987 con blocco della Digos e processo ad un cinema di Trento. Pochi italiani lo hanno visto, se non in circoli ristretti e soprattutto è ignorato nelle miserabili scuole italiane.
Newsletter 26 - pdf - Marzo 2011
A Fukushima il modo di produzione capitalista è giunto al capolinea
Da decenni si è quasi del tutto persa l’abitudine a riflettere sul rapporto tra l’uomo e la natura. E tuttavia una delle acquisizioni preziose della concezione materialista e dialettica della natura riguarda il suo ruolo attivo ed auto creativo, di cui l’uomo è parte integrante essenziale. Sembra così riaffermarsi, al giorno d’oggi, a dispetto delle acquisizioni scientifiche e tecniche, quella concezione immobilista, oscurantista e fatalista della natura di cui già Engels ci aveva tracciato la parabola storica in opere di grande spessore scientifico e culturale, come l’Anti-Dühring e l’incompiuta Dialettica della natura, a conferma del decadimento e della regressione di questo modo di produzione anche nella percezione che gli uomini hanno della natura, quasi questa fosse qualcosa di «altro da sé», immagine mistica e alienata di un feticcio dio-capitale che ci schiaccia con la sua onnipotenza.
Newsletter 25 - pdf - III parte - Marzo 2011
Newsletter 25 - pdf - II parte - Marzo 2011
Newsletter 25 - pdf - I parte - Marzo 2011
L’insorgenza sociale che scuote il Nord Africa, a dire il vero neppure tanto improvvisa, ma largamente anticipata nel corso di un decennio, assume già livelli di manipolazione ed è filtrata negli schemi della propaganda in modo tale che la percezione del fenomeno e i suoi insegnamenti vadano nel senso di «aspirazioni alla modernizzazione, alla democrazia e alle libertà borghesi» contro regimi dittatoriali obsoleti, piuttosto che come esplosione di rivendicazioni proletarie (che ne sono ovunque con tutta evidenza le protagoniste) ad un mondo migliore
Newsletter 24 - pdf - Dicembre 2010
Wikileaks e la storia infinita della manipolazione mediatica
La vicenda WikiLeaks, a prescindere, per ora, da quali interessi realmente ne siano il supporto, impone la riflessione su un vecchio quesito: le grandi potenze e i loro apparati statali sono al servizio dei «cittadini », della cosiddetta «comunità internazionale» o sono dei comitati d’affari di chi gli affari può farli? La diplomazia, in ultima analisi, è al servizio dei popoli o è una cricca separata che gestisce, ognuno per la sua parte, i propri mai nobili e puliti interessi?
Newsletter 23 - pdf - Novembre 2010
Facciamo seguito alla newsletter precedente circa la pubblicazione sulla grande stampa ufficiale di due articoli del coraggioso giornalista tedesco OLIVER JANIC sui retroscena dell’11 settembre 2001, che sembravano aprire una prima breccia nel muro di omertà che da nove anni circonda quei tragici eventi. È durato poco. L’articolo è stato ritirato da Focus Money, all’autore è stato intimato di rimuoverne la copia dal sito personale e infine ha perso il posto.
Newsletter 22 - pdf - Ottobre 2010
In Germania si incrina il muro dell'omertà mediatica sull'11 settembre
La verità nuda e cruda pubblicata su un’importante rivista economica tedesca spazza via ogni alibi residuo per gli pseudo-giornalisti, che un domani non potranno più rifugiarsi dietro alla solita scusa “ma noi non sapevamo”.
I fatti nudi e crudi sono sempre di più sotto gli occhi di tutti.
Newsletter 21 - pdf - Ottobre 2010
Diventato un fatto mediatico, con centinaia di giornalisti presenti nel deserto di Atacama, ha visto un serio impegno per salvare i prigionieri. I minatori cileni sono 160mila e sono milioni i minatori nel mondo, con migliaia di morti l'anno, specialmente nelle miniere di carbone cinesi, un lugubre e appetibile bacino di utenza per il mercato della sicurezza e per i profitti che si possono fare.
Newsletter 20 - pdf - Ottobre 2010
Quando anche i ricchi piangono: ribellarsi è giusto... ma per chi?
Uno spettro s’aggira per l’Europa, ma anche gli Stati Uniti non se la passano meglio. Più che la miseria, sembra la paura a irrompere sullo scenario. In America, dove milioni di persone hanno perso la casa, dove i giovani non riescono a trovare un lavoro e i cinquantenni licenziati non lavoreranno più, sono paradossalmente proprio i finanzieri, le cui aziende erano state risistemate con il danaro dei contribuenti, ad infuriarsi per...
Newsletter 19 - pdf - Settembre 2010
Pubblichiamo questa newsletter in seguito ad una polemica, nata da una vicenda che coinvolge l’Associazione Sacco e Vanzetti di Torremaggiore, e occasionata dall’inaugurazione della locale sede associativa il 23 agosto, in presenza dell’onorevole Antonio Di Pietro, fatto che ha motivato l’intervento critico dell’editore Giuseppe Galzerano, autorevole esponente del Movimento anarchico e, in replica, la stizzita protesta di Fernanda Sacco, presidente onoraria dell’Associazione, nonché nipote di Nicola Sacco, e altri esponenti dell’Associazione e al tempo stesso membri di partito. I documenti relativi alla querelle a cui facciamo riferimento sono reperibili al sito dell’Associazione Sacco e Vanzetti e comunque su Internet.
Newsletter 18 - pdf - Giugno 2010
Newsletter 17 - pdf - Giugno 2010
Capitale fittizio, speculazione e «orgia del debito pubblico»
Newsletter 16 - pdf - Maggio 2010
Perchè le superstizioni sopravvivono a dispetto della scienza.
(a proposito della SINDONE).
Aggiornamento a proposito della SINDONE - pdf
Newsletter 15 - pdf - Aprile 2010
Newsletter 14 - pdf - Marzo 2010
Newsletter 13 - pdf - Gennaio 2010
Sostieni il nostro lavoro di informazione: iscriviti, fai un sostegno o collabora all’Associazione.
Newsletter 12 - pdf - Novembre 2009
Newsletter 11 - pdf - Luglio 2009
Aggiornamenti sullo sciopero di Pyeongtaek in Corea del Sud.
Newsletter 10 - pdf - giugno 2009
Newsletter 9 - pdf - giugno 2009
Newsletter 8 - pdf - maggio 2009
Rettifica sul debito pubblico americano - pdf
Newsletter 7 - pdf - aprile 2009
Newsletter 6 - pdf - marzo 2009
Un libro in uscita: E. Bitsakis, La natura nel pensiero dialettico, a cura di PSM.
Newsletter 5 - pdf - febbraio 2009 - cui si riferisce il Forum
Un appello etico non eretico agli intellettuali (sull'attacco israeliano a Gaza).
Newsletter 4 - pdf - febbraio 2009
Newsletter 3 - pdf - gennaio 2009
Un lato positivo della crisi: la rapida obsolescenza dei miti.
Newsletter 2 - pdf - novembre 2008
Goldner. L'immensa "sorpresa di ottobre". Un tonfo del mondo capitalista.
Newsletter 1 - pdf - giugno 2008