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Dante Lepore
Schiavitù
del Terzo Millennio
cm 15 x 21; pagg. 400 - € 15,00
Dante Lepore
Dedicato a Torremaggiore
Pagg. 88
Offerta minima € 9,00
Un atteggiamento nel complesso paternalistico verso l’immigrato che caratterizzava anche le organizzazioni della cosiddetta sinistra politica e sindacale, oltre alla chiesa cattolica. Eravamo visti, noi terroni, come gente da «integrare», da educare, a cui fornire una precisa formazione e, per i lavoratori, una disciplina. I pugliesi, tuttavia, oltre al fatto che erano i più numerosi nella città di Torino, erano considerati come una sorta di piemontesi del sud, in considerazione di certa loro fama di intraprendenza e levantinismo. Gli stessi operai meridionali, immancabilmente addetti ai lavori più fetenti o alla catena di montaggio, si trovavano di fronte i vecchi operai indigeni, quelli di mestiere che parlavano piemontese. Era il crinale che si sarebbe alla fine infranto con l’avvento dell’«operaio massa»…e i reparti confino!
Eftichios Bitsakis
La Materia e lo Spirito
f.to 14x21 - pagg. 312
Offerta minima € 20,00
Indice (pdf)
Nelle nostre società in crisi, la scienza diventa anche fonte di ideologie: di misticismo da un lato, di riduzionismo volgare dall’altro. Così, la scoperta del genoma umano ha alimentato, con argomenti «scientifici», soprattutto negli Stati Uniti ma anche in Europa, una corrente di riduzionismo che approda al razzismo e ad una concezione fatalista della storia e delle prospettive dell’umanità. Così, ci sarebbero dei geni che determinano il nostro carattere, il nostro comportamento, persino le nostre idee politiche, ecc. La barbarie umana, le guerre, l’aggressività ecc., si spiegano non con un’analisi della condizione umana ma come fenomeni la cui causa si trova nel nostro cervello: la sua natura, un errore genetico, ecc. Su questa ideologia riduzionista si fonda una concezione fatalista della storia. Infatti, se le mostruosità e la barbarie umana sono inscritte nel nostro codice genetico, se sono il risultato di un errore genetico inscritto nel nostro cervello, in tal caso, bisogna abbandonare ogni speranza che l’umanità possa arrivare un giorno ad oltrepassare lo stadio delle leggi cieche della storia. Lo sfruttamento, le guerre e la barbarie sarebbero il nostro destino.
Loren Goldner
Capitale fittizio e riproduzione sociale oggi
la Cina e la rivoluzione permanente
In Appendice: La lotta di classe negli Stati Uniti dal crollo del 2008
Offerta Minima € 5,00
La profondità della crisi in Occidente, dopo decenni di recessione, in Grecia, in Italia, in Spagna, in Portogallo, in Francia e anche negli Stati Uniti, vede sempre più il proletariato fare ciò che «è costretto a fare» (Marx) a causa delle condizioni di crisi.
Quando questo fermento che si va approfondendo in Occidente incontra un fermento simile in Cina, le connessioni fallite nel 1848 e nel 1917 (quest'ultimo è il punto di svolta della storia, quando la storia non torna indietro, come afferma CLR James) possono «girare il mondo sottosopra» molto più di quanto fece la «Rivoluzione borghese con bandiere rosse» del 1949.
Dibattito sulla crisi
(2011-2012)
UN CONTRIBUTO COMUNISTA
A cura di Mario Fragnito e Gianni De Bellis
Saggi di:
MICHELE CASTALDO, GIANNI DE BELLIS, DINO ERBA, PIERO FAVETTA, MARIO FRAGNITO, PAOLO GIUSSANI, DANTE LEPORE, ANTONIO PAGLIARONE
Offerta minima € 15,00
Dal 2007 vediamo molta confusione in giro nelle spiegazioni di questa che riteniamo una fase di crisi epocale del capitalismo, con pochissima percezione di dove essa ci possa portare.
Nel frattempo, anche in chi si rifà agli interessi proletari e cerca di partecipare ai movimenti che si danno, una chiara tendenza che ne individui correttamente i motivi ha difficoltà ad emergere. Alla corretta individuazione di tali motivi si lega strettamente l’efficacia di tutte le lotte che si oppongono al capitalismo; esse possono paragonarsi ad un volo libero nella nebbia: anche con gli strumenti e le conoscenze teoriche, i risultati sono pieni di incognite!
Occorre quindi fare battaglia affinché le avanguardie, i proletari e, meglio, noi stessi, abbiamo chiaro il perché oggi il capitalismo nemmeno nei ricchi paesi imperialisti può più offrire ai proletari qualche speranza di miglioramento; perché per sopravvivere esso dovrà inevitabilmente peggiorare sempre più velocemente le condizioni economiche, ambientali e di conseguenza psicologiche, non solo dei proletari ma di tutti. Se non sarà fermato in tempo, metterà in pericolo, forse in tempi relativamente brevi, la stessa sopravvivenza della specie umana e delle altre specie viventi della terra.
Questo libro vuole dare un modesto contributo a questa battaglia teorica.
Dante Lepore
Reddito universale
...o salario garantito?
Per un approccio marxista alla battaglia per il salario garantito
nell’epoca del capitale fittizio.
Offerta minima € 5,00
Questo testo nasce dall’esigenza di precisare i confini di una battaglia per la difesa del salario nel contesto della crisi globale di riproduzione del capitale sociale complessivo che, dal 2008, con la contrazione della produzione capitalistica (vulgo, «decrescita»), sta provocando effetti disastrosi di regressione sociale sia nelle metropoli capitalistiche che nelle ex periferie.
Le conseguenze della crisi si sono abbattute pesantemente sullo stato sociale determinando la necessità di ridimensionare e razionalizzare il welfare, ma anche di abbassare fortemente i livelli salariali per colmare e supportare l’enorme bolla di capitale fittizio con plusvalore fresco.
L’enorme sviluppo delle forze produttive degli ultimi 30 anni ha elevato la produttività del lavoro a livelli storicamente inediti, ma rimane e si accentua la contraddizione di fondo del modo di produzione capitalistico tra produzione sociale e appropriazione privata. Invece di avvantaggiare i lavoratori, l’aumento della produttività del lavoro è andata a foraggiare gli strati parassitari che ormai sono preposti a puntellare, come autentiche stampelle sociali, un corpo capitalistico putrescente e in decomposizione. Il capitalismo, nella sua lunga fase di decadenza, si presenta paradossalmente come «turbocapitalismo» ad alta velocità, nella forma fittizia di «pagherò», di denaro sonante, di capitale finanziario e, in questa folle corsa alla valorizzazione quantitativa ad ogni costo, genera precarietà, insicurezza e angoscia per tutti.
Ci sono come sempre nel capitalismo due modi di affrontare i problemi sociali, uno che rientra negli aggiustamenti del sistema perché continui a funzionare anche se sciancato, l’altro che punta decisamente al suo rovesciamento per proseguire verso un sistema migliore per tutta l’umanità in armonia con la natura. La battaglia per il reddito universale rientra in una strate-gia di ristrutturazione del welfare che superi la precarietà dei sussidi.
Era pertanto necessario discriminare tra salario e reddito e quindi distinguere, con il metodo della critica dell’economia politica, tra rivendicazione del reddito di base universale e salario garantito per la forza-lavoro produttiva sia occupata che a disposizione del capitale (che andrebbe chiamata col proprio nome come «esercito industriale di riserva»).
L’ opuscolo è dedicato al neonato movimento per il salario garantito che a Torino vede come promotore il SI Cobas di Corso Brescia, 22.
Lottare per cambiare
Conoscere per trasformare
La critica dell'Economia politica nell'opera di Karl Marx
Percorso seminariale di autoformazione a cura di Dante Lepore
Offerta minima € 8,00
Lo studio del Capitale e del lavoro preparatorio di Marx alla critica dell’economia politica, indispensabile alla comprensione dell’attuale crisi del sistema e alle lotte sociali per uscirne.